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Nato a Calvi dell'Umbria (TR) il 31/03/1948, vive e lavora a Guidonia Montecelio (RM). Sin da bambino giocava con l'argilla e amava la natura; poi da ragazzo ha affinato la sua manualità nell’uso di diverse tipologie di pietra: onice, travertino, marmo.

Francesco Marchetti è un artista autodidatta, che da svariati anni si dedica alla scultura sottrattiva, usando diverse pietre, dal travertino romano alla pietra di Lecce, ma riconoscendo nell’alabastro gessoso il materiale che meglio asseconda la sua vena espressiva. Sperimentatore fervidissimo, si è impossessato di competenze specifiche presso i maestri Fernando Mario Paonessa di Roma e Velio Grandoli di Volterra.

Spirito eclettico, dai molti interessi, amante della natura e degli animali, sensibile ed entusiasta della vita, che indaga in ogni aspetto, l’artista vive ogni attimo in una ricerca quasi spasmodica, all’insegna della sperimentazione, dell’ indagine, della curiosità per le cose che lo circondano, di cui ama indagare la microbiologia.

Affascinato dall’arte del passato, classica o etrusca, rinascimentale o neoclassica, riesce a far rivivere le forme della vita, piegando la tecnica e la materia alla resa delle vibrazioni, dei fremiti, delle linfe. Il dato realistico, perciò, viene non riprodotto, ma fatto rivivere di vita propria, di vita “altra”, nella pietra. Tra le mani sapienti dell’artista, le molecole diventano cellule, recettori sensibilissimi di tutti i palpiti.

 

 

Ha partecipato a numerosissime mostre e concorsi, ricevendo consensi e riconoscimenti. In particolare si rilevano, oltre a mostre a Guidonia-Montecelio, Monterotondo e feste folkloristiche nel Lazio, Umbria e Abruzzo: ConfrontArt'10 presso la Chiesa degli Artisti a Roma, 9 – 24 Ottobre 2010; ciclo di mostre itineranti, da marzo a settembre 2013, nei Musei della Valle dell’Aniene, dal titolo: Terra Madre, con il gruppo GASM, a cura di Lucrezia Rubini; mostra-concorso organizzata da „Urbis et Artis“ presso il Seraphicum, Università San Bonaventura di Roma, 6 gennaio 2014.

 

Francesco Marchetti è un'artista che non si dedica soltanto alla plastica o alla creta ma sopra tutto alla scultura in pietra e in particolare all'alabastro .La sua creatività spazia dall'oggetto artigianale all'opera più propriamente artistica,dalla quale emerge il suo grande amore per il classicismo cinquecentesco dal quale ha tratto punto per alcune opere.

Molto attento alla fisionomia,è anche autore di interessanti ritratti dai quali spiccano con il tondo e il rilievo,e il ritratto sempre in rilievo e di profilo di papa Giovanni  Paolo secondo.

MAESTRO PAONESSA.

 

Personalità artistica notevole e una idea della scultura intesa come mezzo per rappresentare i sentimenti con intelligente maestria e partecipazione.

Il suo “Ecce Homo” è una mirabile rappresentazione dell’uomo offeso, martoriato, vilipeso, bestemmiato. Ma è anche un atto d’amore, di perdono e speranza.

Le opere di Marchetti sono il risultato di un grande percorso artistico e culturale.

LIVIA RAVALLESE.

Terza edizione del concorso d'arte"Mimmo Canonico":

Menzione della giuria a:

Francesco Marchetti: per la capacità di estrarre dalla pietra una profondità pittorica, che nel respiro spaziale dato al tema del paesaggio, declina un passato proiettato nel futuro.

I giudizi critici sono stati elaborati dai proff. Antonio Giordano e Lucrezia Rubini.

Scultore a tutto campo, dalla ricerca alla valorizzazione di antiche vestigia come la rappresentazione in bassorilievo di Villa Adriana, alla scoperta delle creazioni della natura che da lui elaborate diventano eccezionali opere d’arte.

Livia Ravallese.

 

Una luminosa installazione, che pur nel concettuale insieme di elementi consequenziali, offre all’occhio e alla mente la carica emozionale dell’oggetto d’uso comune tramutandolo in opera d’arte. Un Artista capace, quindi, di reinterpretare l’idea, e proporla brillantemente, nella miglior tradizione che va dall’arte povera al new dada.

Livia Ravallese.